Superficie:
6500 ettari.
Anno di istituzione: 1978 -
Legge Regionale n.53 del 21/8/1978
Indirizzi e telefoni utili:
Il Parco ha sede in Cameri (NO),
località villa Picchetta
-
tel. 0321\517706 fax. 03217517707
Una seconda struttura con ampie
funzioni è il Mulino
vecchio di Bellinzago, mulino
ad acqua ristrutturato e trasformato
dal Parco in Centro Regionale
di Educazione Ambientale.
Sito internet: www.parcodelticino.pmn.it
Posta elettronica: info@parcodelticino.pmn.it
Comuni
del Parco: Castelletto Ticino,
Varallo Pombia, Pombia, Marano
Ticino, Oleggio,
Bellinzago Novarese, Cameri,
Galliate, Romentino, Trecate,
Cerano.
Accessi:
Il Parco è raggiungibile
da Torino percorrendo l'autostrada
A4 - uscite al casello di
Novara Est; Autostrada A26 -
Uscita Castelletto Ticino -
dagli undici Comuni del
parco, l'area protetta è
raggiungibile
percorrendo strade secondarie.
Paesaggio:
Dal Lago Maggiore alla provincia
di Pavia il Ticino attraversa
paesaggi ed ambienti molto diversi
tra loro: dapprima l'anfiteatro
morenico che accerchia a sud
il Lago Maggiore, quindi la
pianura solcata dalla valle
fluviale. Il primo tratto del
fiume è incassato fra
colline ricoperte da boschi
di pino silvestre, querce e
betulle; il corso è ben
definito. Segue un tratto ove
la valle si allarga, delimitata
da terrazzi che il fiume stesso,
nei millenni passati, ha modellato
con il suo corso mutevole e
divagante: compaiono qui le
prime lanche, alimentate da
acque sfuggite al corso del
fiume o affioranti in corrispondenza
della linea delle risorgive.
I boschi sono in prevalenza
a ontani e querce. l'ultimo
tratto è decisamente
più vago. Il greto è
molto ampio, l'asta del fiume
si frammenta in rami che delimitano
distese di ciottoli e sabbia
e che a volte si impaludano
in avvallamenti laterali.
Fauna:
E' caratterizzata da numerose
specie distribuite nei vari
ambienti; gli elementi più
rappresentativi sono, tra i
mammiferi, il coniglio selvatico,
la lepre comune, la volpe, il
riccio; tra gli uccelli, il
germano reale, l'airone cenerino,la
gallinella d'acqua, il fagiano
comune; tra i pesci: la trota,
il cavedano, il luccio e l'arborella.
Strutture
e attività: E' disponibile
materiale didattico comprendente
una serie di audiovisivi sugli
aspetti storici, faunistici,
botanici, ambientali del Parco.
Annualmente vengono organizzate
conferenze, giornate di studio,
corsi di aggiornamento, mostre,
concorsi, programmi di collaborazione
con le scuole. Numerose sono
le attività scientifiche
e le collaborazioni con enti
diversi: il CNR per la rilevazione
e lo studio delle piogge acide
e per lo studio delle acque,
con gruppi di studio per ricerche
botaniche, con le università
per studi geologici, archeologici,
fitopatologici, idrogeologici.
Sono stati inoltre realizzati
un centro di inanellamento per
lo studio delle migrazioni,
un laboratorio di analisi e
controllo della qualità
delleacque ed il progetto di
studio per la reintroduzione
della lontra.
La
pista ciclabile: Il tracciato
della pista ciclabile si svilupperà
su una lunghezza complessiva
di 63 Km. in direzione generalmente
parallela al fiume, da nord-ovest
a sud-est, attraverso il territorio
di tutti i Comuni del Parco
Piemontese da Castelletto Ticino
a Cerano. Esso è stato
predisposto utilizzando per
la maggior parte strade sterrate
già esistenti, eventualmente
migliorate e riparate con materiali
a ridotto impatto ambientale.
L'itinerario ciclabile è
suddiviso in sette tappe, di
lunghezza variabile da 7 a 12
chilometri: Ciascuna di esse
inizia e finisce in un punto
facilmente accessibile in auto
e nei cui pressi vi è
possibilità di parcheggio.
Foto Archivio Parco Piemontese
del Ticino. Autore Mauro Gavinelli.
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